Chi siamo e cosa facciamo |
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Chi siamo- cosa facciamo versione pdf Premessa: Il 26 Aprile 1986 l'incidente della centrale di Chernobyl (Ucraina) causò un fall-out radioattivo che contaminò le regioni limitrofe, in particolare la nube investì il 23% del territorio Bielorusso. Questo tragico evento ha causato enormi problemi sanitari dovuti alla contaminazione a cui si è aggiunta la difficile situazione sociale ed economica determinatasi in Bielorussia, come nella maggior parte dei Paesi dell'ex blocco Sovietico. Nel Paese vive negli orfanotrofi od in accoglienza presso famiglie di tutela, un grandissimo numero (12500) di bambini orfani reali o sociali, frequentemente in precarie condizioni igieniche, sanitarie ed alimentari; alcuni hanno perso i genitori, molti si sono ammalati. Ricerche hanno dimostrato, però, che i gravi problemi di salute legati all''alimentazione contaminata possono diminuire se ci si allontana, almeno per un certo periodo di tempo, dalle zone a rischio. |
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Costituzione dell'Associazione Al fine del risanamento terapeutico e sociale di bimbi e ragazzi bielorussi, da attuarsi in Italia come in Bielorussia, è nata l'associazione "Genova per Chernobyl-Onlus" (C.F. 95078030103) costituita nell'autunno 2002, dopo un cammino percorso da alcune famiglie sin dal 1998), è iscritta al registro delle Organizzazioni di Volontariato della Regione Liguria con Decreto N. 2850 del 11.12.03. L'Associazione "Genova per Chernobyl- Onlus", nell'ambito di un progetto solidaristico, che si rinnova due volte l'anno e viene approvato dal Comitato dei Minori presso il Ministero della Solidarietà Sociale, accoglie minori bielorussi provenienti da orfanotrofi ( internat) o da famiglie di tutela della zona di Chernobyl, per offrire loro un soggiorno di risanamento temporaneo, lontano dai luoghi ancora contaminati . L'Associazione aderisce al progetto Chernobyl. Destinatari: Minori Bielorussi dai 7 ai 17 anni provenienti da Istituti o famiglie di tutela di Gomel, Mins N5, Vileika, Disna, Zhodino, scuola speciale di Rudensk. Cosa facciamo, il nostro obiettivo L' operato in Italia I bambini, ospiti presso le famiglie dell'Associazione, durante il periodo di permanenza in Italia (un mese invernale , due mesi estivi) vengono assistiti per le cure mediche e vivono un'occasione di crescita sul piano educativo ed affettivo, attraverso incontri ludici e socializzanti, esperienze d'apprendimento della lingua italiana e scambi interculturali. (complessivamente, ogni anno sono circa 100 le ospitalità date ai bambini seguiti dalla associazione di famiglie ) Durante l'accoglienza invernale, grazie alla partecipazione e sensibilità di direttori, presidi ed insegnati genovesi dal 2006 i ragazzi vengono inseriti nelle scuole pubbliche e paritarie primarie e secondarie di primo grado. Durante il soggiorno estivo i ragazzi, divisi per fasce d'età, partecipano a diversi corsi ed attività ludiche e didattiche Tutti, poi, vivono momenti di incontro, aperti anche alle famiglie ospitanti, con coetanei italiani ( es. gruppi scout), per conoscere il territorio che li ospita (es. gite) e per stare bene insieme (es. feste , tornei e merende) In Bielorussia La cooperazione con la popolazione bielorussa, con particolare attenzione proprio alle condizioni dei minori si concretizza nel sostenere gli orfanotrofi (Internat), nei quali i bambini vivono per la maggior parte del tempo, cercando di alleviare la carenza alimentare e di mezzi che rende difficile il quotidiano. Nei viaggi in Bielorussia che l' associazione intraprende, due volte l'anno, continuano ad emergere le situazioni problematiche. Si sostengono le operazioni in Siberia ora fatte anche in Bielorussia di bambini di Gomel, affetti da paralisi cerebrale. Grazie agli interventi i bambini avranno il grande dono di potere tornare a camminare Si finanziano soggiorni di riabilitazione per maggiorenni disabili in località climaticha in Bielorussia. L'accordo stipulato con l'Associazione "Famiglie di bambini disabili affetti da paralisi celebrale della città di Gomel", è un impegno a proseguire anche per il futuro nel sostegno di questa iniziativa. Purtroppo sempre più grande è la difficoltà per gli istituti a reperire fondi per i generi di prima necessità, per provvedere alla pur minima manutenzione delle strutture e delle attrezzature e solo in parte si riesce ad alleviare la situazione con i carichi umanitari ; con le nostre piccole forze e disponibilità ad esempio , letti , lavatrici ,aspirapolvere, ristrutturazione di locali Due volte l'anno si fornisce materiale per la pulizia degli ambienti e per l’igiene personale a tutti gli istituti che l'associazione segue nonché materiale scolastico, biancheria, abbigliamento, scarpe ma anche generi alimentari (frutta, farine), vernici e materiale elettrico. Grazie alle famiglie dell'associazione che si fanno carico di viaggi dei bambini e all'aiuto di sostenitori si stanno ottenendo risultati apprezzabili anche se l'ampliamento delle iniziative, per cercare di rendere il futuro di questi bambini migliore del loro presente, comporta sforzi anche economici sempre più gravosi. Il cammino fin qui compiuto nel rispetto di regole e di accordi bilaterali ed i risultati ottenuti ci fanno andare avanti con fiducia ed impegno rinnovati. E' vero mangiare e vivere nel pulito non risolve le conseguenze del problema di Chernobyl ma imparare come è meglio nutrirsi per tutelarsi dai cibi contaminati e l'importanza dell'igiene e della pulizia personale aiutano ad aver maggior cura e stima di sé, così anche il vivere nel rispetto delle regole e nella consapevolezza che lo studio o una professione seria sono la base per una vita non degradata sono i piccoli passi in questa strada che si sta percorrendo insieme ai “nostri” ragazzi ormai da tanti anni e che si desidera e si spera di continuare a percorrere. «La tiroide trae beneficio dallo stare al mare», «Lo iodio abbatte i livelli di cesio nel sangue, quasi azzerandoli» Formazione e selezione famiglie Importantante per le famiglie, che aderiscono al Progetto Chernobyl, è capire di partecipare ad un progetto di cooperazione che si realizza attraverso il dialogo e la condivisione tra parte bielorussa e parte italiana. Si impara ad accogliere e si cammina insieme in questa importante esperienza, sia durante gli incontri con/tra famiglie che da anni hanno fatto questa scelta, e che portano la loro esperienza per il confronto, sia con esperti che suscitano riflessioni, dibattiti e aiutano a rivedere motivazioni e percorsi. Perciò accettare che persone nuove entrino nella nostra vita, nella nostra casa, in una relazione significativa, comporta anche disponibilità da parte dei volontari di fare parte di un gruppo di lavoro, mettendo la propria individualità e le proprie risorse al servizio degli altri. Accogliere mette davanti ad una responsabilità grande, costringe a prendere posizione, a dare una risposta, a uscire dall' indifferenza, per aprirsi alla comprensione e alla simpatia, superare la diffidenza iniziale nella difficoltà della comunicazione, della paura di chi non si conosce. Indispensabile è porre la centralità dei bisogni dei bambini, il loro bisogno di stare bene · Con se stessi: in salute, accolti, tutelati, valorizzati. · Con gli altri: in un ambiente organizzato secondo regole riconoscibili e rispettabili, in un clima sereno e stimolante. Durante l'anno si fanno incontri di conoscenza dello scenario Chernobyl e Bielorussia, si approfondisce la vita dei ragazzi in istituto o in tutela, si verificano insieme e esperienze di accoglienza, con l'A.ge (Associazione genitori) o con professionisti del disagio minorile si ripensano le scelte di questa accoglienza a tempo e con esperti bielorussi si conosce la cultura e il mondo di chi si accoglie per creare un ponte tra due culture. |
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