Il nostro obiettivo

Destinatari:

Minori Bielorussi provenienti da Istituti o famiglie di tutela di Gomel, Zdanovich, Vileika, Horsa, Moghilev, scuola speciale di Rudensk, Kapyl.

L' operato in Italia

I bambini, ospiti presso le famiglie dell'Associazione, durante il periodo di permanenza in Italia (un mese invernale , due mesi estivi) vengono assistiti per le cure mediche e vivono un'occasione di crescita sul piano educativo ed affettivo, attraverso incontri ludici e socializzanti, esperienze d'apprendimento della lingua italiana e scambi interculturali.

(Nel 2005 complessivamente sono stati 100 i bambini ospitati dalla nostra associazione, segno che il progetto si rinnova e si amplia.Nell'estate 2006 sono stati accolti 52 minori mentre durante l'inverno, per la nota vicenda di Cogoleto, non ci sono stati arrivi.)

Durante l'accoglienza invernale, grazie alla partecipazione e sensibilità di direttori, presidi ed insegnati genovesi ormai da 4 anni i ragazzi vengono inseriti nelle scuole pubbliche e paritarie primarie e secondarie di primo grado.

Nel gennaio 2006, ad sempio, 39 minori hanno potuto frequentare insieme ai loro amici italiani 15 scuole di Genova e Provincia.

Durante il soggiorno estivo i ragazzi, divisi per fasce d'età, partecipano ad un corso di canoa presso la Scuola Lo Scalo di Nervi, i più grandi frequentano il corso di informatica presso il Don Bosco, quelli alle prime esperienze al corso di italiano appositamente organizzato con insegnanti di lingua per stranieri.

Tutti, poi, vivono momenti di incontro, aperti anche alle famiglie ospitanti, con coetanei italiani ( es. gruppi scout), per conoscere il territorio che li ospita (es. gite) e per stare bene insieme (es. feste , tornei e merende)

Nell'estate 2005 si è intrapresa anche un nuovo tipo di accoglienza, grazie al sostegno dell’Assessorato alla Cooperazione Internazionale della Provincia di Genova.

In una struttura-scuola sono state accolte 7 adolescenti di 13/15 anni, provenienti da Gomel e che non erano mai venute in Italia.

Si è data loro l'opportunità di vivere almeno un mese in un ambiente sereno, lontano dall'Istituto.

Le ragazze hanno seguito le attività, che l'associazione organizza per tutti i bimbi nel centro estivo presso la sede, hanno partecipato alle gite ed alle feste, hanno vissuto una bella "vacanza" ma anche di un'esperienza formativa in un clima di amicizia.

L'impegno dell'associazione per il 2006 è stato proprio quello di rinnovare il progetto perché rispondente alla scelta di accoglienza solidale associativa. Grazie al sostegno della Regione altre ragazze hanno potuto usufruire del soggiorno di risanamento in Liguria.

In Bielorussia

La cooperazione con la popolazione bielorussa, con particolare attenzione proprio alle condizioni dei minori si concretizza nel sostenere gli orfanotrofi (Internat), nei quali i bambini vivono per la maggior parte del tempo, cercando di alleviare la carenza alimentare e di mezzi che rende difficile il quotidiano.

Nei viaggi in Bielorussia che l' associazione intraprende, due volte l'anno, continuano ad emergere le situazioni problematiche.

Si sono così sostenute le prime operazioni in Siberia di quattro bambini di Gomel, affetti da paralisi cerebrale, grazie ai numerosi interventi torneranno a camminare.

Si sono finanziati quattro soggiorni di riabilitazione per maggiorenni disabili in una località climatica in Bielorussia.

L'accordo stipulato con l'Associazione "Famiglie di bambini disabili affetti da paralisi celebrale della città di Gomel", è un impegno a proseguire anche per il futuro nel sostegno di questa iniziativa.

Purtroppo sempre più grande è la difficoltà per gli istituti a reperire fondi per i generi di prima necessità, per provvedere alla pur minima manutenzione delle strutture e delle attrezzature e solo in parte si riesce ad alleviare la situazione con i carichi umanitari .

Quest'anno si sono acquistati 30 letti per l'Istituto di Zdanovich, quattro lavatrici e tre aspirapolvere per Gomel, in passato si è collaborato alla ristrutturazione di una cucina.

Due volte l'anno si fornisce materiale per la pulizia degli ambienti e per l’igiene personale a tutti gli istituti che l'associazione segue nonché materiale scolastico, biancheria, abbigliamento, scarpe ma anche generi alimentari (frutta, farine), vernici e materiale elettrico.

Grazie alle famiglie dell'associazione che si fanno carico di viaggi dei bambini e all'aiuto di sostenitori si stanno ottenendo risultati apprezzabili anche se l'ampliamento delle iniziative, per cercare di rendere il futuro di questi bambini migliore del loro presente, comporta sforzi anche economici sempre più gravosi.

Il cammino fin qui compiuto nel rispetto di regole e di accordi bilaterali ed i risultati ottenuti ci fanno andare avanti con fiducia ed impegno rinnovati.

E' vero mangiare e vivere nel pulito non risolve le conseguenze del problema di Chernobyl ma imparare come è meglio nutrirsi per tutelarsi dai cibi contaminati e l'importanza dell'igiene e della pulizia personale aiutano ad aver maggior cura e stima di sé, così anche il vivere nel rispetto delle regole e nella consapevolezza che lo studio o una professione seria sono la base per una vita non degradata sono i piccoli passi in questa strada che si sta percorrendo insieme ai “nostri” ragazzi ormai da tanti anni e che si desidera e si spera di continuare a percorrere.

«La tiroide trae beneficio dallo stare al mare»,

«Lo iodio abbatte i livelli di cesio nel sangue, quasi azzerandoli»

Formazione e selezione famiglie

Importantante per le famiglie, che aderiscono al Progetto Chernobyl, è capire di partecipare ad un progetto di cooperazione che si realizza attraverso il dialogo e la condivisione tra parte bielorussa e parte italiana. Si impara ad accogliere e si cammina insieme in questa importante esperienza, sia durante gli incontri con/tra famiglie che da anni hanno fatto questa scelta, e che portano la loro esperienza per il confronto, sia con esperti che suscitano riflessioni, dibattiti e aiutano a rivedere motivazioni e percorsi.

Perciò accettare che persone nuove entrino nella nostra vita, nella nostra casa, in una relazione significativa, comporta anche disponibilità da parte dei volontari di fare parte di un gruppo di lavoro, mettendo la propria individualità e le proprie risorse al servizio degli altri.

Accogliere mette davanti ad una responsabilità grande, costringe a prendere posizione, a dare una risposta, a uscire dall' indifferenza, per aprirsi alla comprensione e alla simpatia, superare la diffidenza iniziale nella difficoltà della comunicazione, della paura di chi non si conosce.

Indispensabile è porre la centralità dei bisogni dei bambini, il loro bisogno di stare bene

· Con se stessi: in salute, accolti, tutelati, valorizzati.

· Con gli altri: in un ambiente organizzato secondo regole riconoscibili e rispettabili, in un clima sereno e stimolante.

Durante l'anno si fanno incontri di conoscenza dello scenario Chernobyl e Bielorussia, si approfondisce la vita dei ragazzi in istituto o in tutela, si verificano insieme e esperienze di accoglienza, con l'A.ge (Associazione genitori) o con professionisti del disagio minorile si ripensano le scelte di questa accoglienza a tempo e con esperti bielorussi si conosce la cultura e il mondo di chi si accoglie per creare un ponte tra due culture.